"Makwan. lettera dal paradiso"
è un video-poema, creato da Roberto Malini e Dario Picciau, dedicato al ventunenne Makwan Moloudzadeh, impiccato il 5 dicembre scorso in Iran mentre la campagna internazionale per la sua vita riscuoteva adesioni e mobilitazioni in tutto il mondo.
Il giovane Makwan è morto senza colpa ed è diventato un simbolo, in Iran e nel resto del pianeta, per tutti coloro che si impegnano contro la logica disumana della pena di morte. Migliaia di attivisti di tutto il mondo hanno supplicato le autorità, inviando fiori bianchi e rossi, affinché il boia risparmiasse la sua giovane esistenza. Al suo funerale, una folla sterminata di compaesani di Makwan hanno pregato sulle sue spoglie mortali, che il suo sacrificio servisse a salvare altre vite umane, invitando i potenti e i giudici a comprendere l'orrore della pena capitale.
Il video-poema è stato realizzato con il sostegno della famiglia Moloudzadeh e in particolare di Mahmoud, zio del ragazzo, che vive in Germania.
Due grandi attori hanno apportato un contributo fondamentale all'opera, caratterizzando con le loro voci il messaggio che trasmette all'umanità: Emiliano Coltorti, per la versione in italiano; Norman Nawrocki, per la versione in inglese. Makwan, lettera dal paradiso oppone alla pena di morte e al suo terribile significato, che incarna odio e vendetta, la via del rispetto della vita, perché l'omicidio costituisce, senza eccezioni, la più grave violazione dei diritti umani.
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