Esiste un mondo dove l’unicità della realtà è contrapposta al
dualismo,dove dimensioni spaziali e temporali controllano la
materia per mezzo di leggi relative ad un meccanismo,si tratta del
più grande mistero,che è il controllo del destino di ognuno,in quel
mondo si trova la fonte vitale,dove è nascosto il disegno
universale,già programmato e che nessuno può cambiare in modo
definitivo.Il significato del destino che ci unisce,per noi tutti è
difficile da comprendere perché appare a volte troppo complesso e
la ragione di essere a volte si nasconde in una crudele realtà.Il
libero arbitrio nella vita dà la facoltà di scegliere,ma il destino
rimane come era prestabilito,ed è per questo motivo che Michele
ha dovuto lottare con un male incurabile,che lo avrebbe portato
alla morte in pochi mesi,il suo lavoro,i suoi obbiettivi per il
futuro dovevano terminare,come era stato predestinato.Quando
ho conosciuto Michele non avrei mai immaginato di vivere una
storia così importante ! Bello,giovane,alto,capelli neri,
sopraciglia nere,folte,che danno forza a occhi dolci e timidi un
sorriso stampato in volto nonostante le prove difficili da superare
nella sua breve esistenza, una vita trascorsa con grande amore,
Quasi sapesse che sarebbe durata poco! Michele aveva un grande
desiderio, dare di più di quello che riceveva dagli altri e questa sua
generosità lo faceva diventare veramente un grande uomo.
Nessuno in fondo lo aveva conosciuto totalmente e con ognuno si
rapportava in maniera diversa,per questo quando eravamo uniti al
suo capezzale,trasparivano ricordi diversi nei volti e negli occhi
incantati fermi in ricordi differenti,chi lo dipingeva nella sua
mente o in cuor suo,come un compagnone allegro, chi un ridente
ironico,chi un po’ bastardo come a volte desiderava essere
definito,chi invece ne conosceva a fondo la sua immensa
dolcezza,di coccole e tenerezze unita alla sua sensibile fragilità,
oppure chi aveva conosciuto il suo lato giocoso e un po’ perverso,
ma sempre con dei valori interiori veramente saldi.Noi ora ,ci
trovavamo uniti insieme ad accompagnarlo verso il suo destino,
prima di quel momento così difficile da sopportare,non ci
eravamo mai conosciuti, parlava di noi,sapevamo che aveva molti
amici, ma non ci aveva mai fatto incontrare anche se a volte noi lo
chiedevamo. Michele ci aveva custodito come un grande valore da
difendere e godere per sé in quei momenti che dedicava totalmente
ad ognuno di noi. I suoi intimi sentimenti,la sua vita, aveva i mille
volti in una personalità complessa, originale,intelligente ed era
rimasto un segreto per tutti, perché era un “attore nel mondo!”
nelle sue relazioni c’erano i parenti,i colleghi, gli amici ed amori,
ed è proprio in questo settore che lì io mi trovo, da sola, con la mia
disperazione e nostalgia. Lui che aveva saputo donare con tanta
generosità proprio quello che ognuno di noi desiderava,virtuosità
che lo aveva reso speciale a tutti, ora ci faceva sentire soli e piccoli
nel suo grande mondo interiore.Ero un segreto e a nessuno aveva
rivelato la mia età,infatti ci dividevano molti anni,lui aveva quarantasei
anni ed io molti di più…ma i nostri momenti univano amore ed
attrazione non ancora concessa ad una società ancorata alla
moralità. Michele no si era fatto mancare anche momenti dedicati
alla lettura per evadere con la mente dalle ingiustizie,dalle
delusioni e anche dall’invadenza di una famiglia numerosa,sempre
pronta a criticarlo o giudicarlo anche se con amore che volendo
proteggerlo lo racchiudevano invece in una gabbia dove l’unica
salvezza era nascondere se stesso. La speranza di guarire non lo
aveva mai abbandonato,il dolore continuava a togliergli la forza e
nel frattempo dare un’insuperabile sofferenza, alla fine dei suoi
giorni non riusciva a camminare, ad eseguire le più semplici
mansioni giornaliere, non poteva più concedersi notti intere a
eggere ma si dedicava soltanto a fare parole crociate, per sfuggire
dai pensieri che lo opprimevano e dalla paura della morte, si
sentiva confuso, spaventato senza comprendere il senso di quanto
gli stava succedendo. Soffriva moltissimo e in quei momenti
quando il suo respiro si faceva sempre più faticoso, negli occhi
delle persone tra lacrime e dolore traspariva la parte che avevano
più amato di lui. Tempo concesso troppo a me, e agli altri, ora il
suo tempo stava per scadere e non ne era rimasto più per lui, la
sorte del suo disegno Divino, del destino, era tutta in quei
frammenti di vita, anche se molto intensi, che ci aveva dedicato,
erano il più grande dono che custodivamo nel cuore. Io mi vedevo
avvolta nelle sue braccia dove avevo conosciuto il posto più bello
del mondo, momenti paragonabili ai mondi dell’infinito sentire,
dove mi aveva trasportato con la sua leggerezza dell’essere,
momenti importanti e carichi d’amore,ora quella malattia era
diventata un’agonia, anche troppo lunga se pur durata pochi mesi,
il male avanzava dentro di lui senza nessuna pietà, la speranza
copriva ogni aspettativa e si allacciava a tutto pur di soppravivere,
quel male lo schiacciava in tutti i modi e dopo ore di coma
farmacologico, con due sussulti la sua anima lo ha abbandonato,
ha lasciato quel corpo sofferente e la fine della tribolazione
terrena, ed io ero lì accanto a lui nel reparto di oncologia
impotente ed incredula, testimone del suo destino di un mondo
illusione che si chiama vita. E’ morto un mattino di novembre,
quando la nebbia alta nascondeva il gelo nell’animo dei
presenti, lo so che non voleva andarsene, perché aveva ancora
molto cose in sospeso e tutti ne eravamo consapevoli, chi tra i
presenti diceva che le avrebbe fatte per lui e chi lo piangeva per il
suo modo di vivere che ha lasciato in ognuno di noi e volevamo
trattenerlo, proteggerlo e amarlo ancora tanto fisicamente. Prima di
ricoverarsi mi aveva portato la sua Ginger,una gattina dolce ed
affettuosa e in lei trovo una parte di lui, l’amore che unisce tutte le
creature. Una mattina al cimitero per quel motivo nella lapide ho
portato due cuori d’argento, uno per me e uno più piccolo per la
sua piccola Ginger per dirgli che sarà sempre nei nostri cuori.
Mentre sto raccontando, scendono lacrime di gioia per quello che
mi ha saputo dare lacrime di dolore per non poterlo più toccare,
abbracciare ascoltare la sua voce, scendono senza controllo, ma
posso affermare che mi ha regalato un angolo di paradiso e voglio
ricordarlo così, scrivendo queste righe, dedicandole alla sua
grandezza, per cercare di renderlo immortale a mia modo e so che
Michele è anche nel cuore di tutti quelli che lo hanno frequentato.
Ora vittima di quel mondo illusione, la sua anima si trova in una
nuova dimensione, dove lui sorride di noi, ci guarda con
discrezione e parte di lui è rimasto dentro di noi, per contribuire a
fare un mondo migliore, ma il mondo reale senza la sua presenza
fisica non sarà più altrettanto bello!!!